Massimo allarme nelle Filippine per il vulcano Taal dal quale è cominciata la fuoriuscita di lava, dopo che l’Istituto filippino di vulcanologia e sismologia ha avvertito del rischio di “un’imminente eruzione pericolosa” accompagnata dalla possibilità di “uno tsunami vulcanico”. Le autorità hanno quindi emesso un ordine di “evacuazione totale” che interessa quasi mezzo milione di persone, esattamente 450mila, che abitano nella zona di maggiore rischio, cioè nel raggio di 14 chilometri attorno al vulcano che dista solo 66 chilometri da Manila.
L’Istituto filippino di vulcanologia e sismologia ha elevato l’allerta al quarto grado, che indica che “un’eruzione esplosiva” potrebbe avvenire nelle prossime ore o giorni. Il grado massimo, il quinto, scatta quando l’eruzione è in atto. Nonostante non sia molto grande il vulcano viene considerato uno dei più pericolosi del mondo, considerato l’alto numero di persone che abitano nelle aree circostanti. Ci sono 10 città e centri abitati nella zona circostante il vulcano, e se si considera un’aerea più ampia di quella dell’ordine di evacuazione, si stima che vi siano circa 760mila persone. Gli esperti ritengono che uno dei principali pericoli sia costituita dalle ceneri che “possono viaggiare anche centinaia di chilometri all’ora”, come ha detto Joseph Michalski, direttore del dipartimento Earth and Planetary Science dell’università di Hong Kong. “E’ la cenere ad uccidere, non la lava”, afferma l’esperto alla Cnn.
Le autorità federali stanno organizzando le operazioni di evacuazione, con la partecipazione di uomini e mezzi delle forze armate, secondo quanto dichiarato dal ministero alla Difesa che ha esortato i residenti a lasciare le aree a rischi. Anche organizzazioni internazionali come la Croce Rossa stanno fornendo assistenza.